Sei stato ingannato dalla tua agenzia di comunicazione? 5 indizi per scoprirlo

Sei stato ingannato dalla tua agenzia di comunicazione? 5 indizi per scoprirlo

Sei stato ingannato dalla tua agenzia di comunicazione? 5 indizi per scoprirlo 600 327 KALISI

 

Al giorno d’oggi ormai la quasi totalità delle imprese ha avuto a che fare, ad un certo punto, con un’agenzia di comunicazione, un professionista o un grande gruppo digitale.

All’inizio grandi promesse, grandi prospettive…ma poi? Nessun risultato.

Eppure avete seguito tutto quello che dicevano:

  • fai un sito web
  • paga un canone mensile per una qualche fantomatica prima posizione su Google
  • crea qualche post su Facebook
  • spendi qualche decina di euro per raggiungere più persone, più like, più condivisioni, più “visibilità” (?!?!)

Però i clienti in più promessi non sono mai arrivati. Nessun cambiamento di fatturato. Solo spese INUTILI!

 

INSOMMA: avete speso dei gran soldi e buttato un sacco di tempo. L’unica cosa guadagnata è quel vago senso di essere stati fregati. E, ci spiace dirlo, ma forse è stato proprio così.

 

Nei nostri anni di esperienza ne abbiamo davvero sentite di tutti i colori, ma ci sono dei segnali inequivocabili per valutare la serietà di un’azienda o di un professionista e te li elencheremo in questo articolo.

Prima però vogliamo spendere due parole sul motivo che ci spinge a scrivere questo articolo: desideriamo EDUCARE le micro e piccole imprese italiane sui temi della comunicazione e del marketing. In questo modo valorizziamo il lavoro quotidiano di tutti quei professionisti (come noi) che si impegnano ogni giorno con serietà per aiutare i propri clienti a raggiungere specifici obiettivi.

Troppo spesso infatti ascoltiamo le storie di piccoli imprenditori ingannati o addirittura truffati, proprio per mancanza di cultura sul mondo della comunicazione. È la poca dimestichezza su questi argomenti che permette agli “squali” di vendere servizi scadenti a tariffe inadeguate e quindi di ingrassare sull’inconsapevolezza dei clienti.

Ci piacerebbe interrompere questo circolo vizioso iniziando a fare dell’informazione più sistematica. Un tipo di informazione pensata per il piccolo imprenditore che si avvicina a questi argomenti, che ne comprende l’utilità ma non ne conosce i dettagli.

Torniamo quindi ai segnali che, secondo noi, dovrebbero farvi scattare l’allarme se state affidando ad un fornitore la promozione della vostra azienda:

1. OBIETTIVI MISURABILI 

Da sempre il mondo della pubblicità gioca sulla difficoltà oggettiva di misurare in maniera puntuale i risultati.

Una campagna TV aiuta sicuramente le vendite: basta confrontare i dati di vendita con i periodi della campagna per accorgersi della correlazione. Resta difficile stabilire “quanto” abbia influito la pubblicità rispetto, chessò, a uno sconto.

Ma. C’è sempre un Ma. Oggi viviamo nell’epoca digitale, in cui è proprio il dato a farla da padrone.

Se resta vero che alcuni obiettivi sono tutt’oggi difficili da misurare, è altrettanto vero che i risultati di campagne di comunicazione digitale sono molto più facilmente misurabili secondo diversi parametri.

Cosa fanno i fuffaroli:

parlano di obiettivi generici, non mettono per iscritto quello che ti propongono, ti raccontano che venderai di più ma non si sa cosa, come, quanto, quando. Ti vendono la ricetta magica del successo, ma non ti raccontano come è fatta.

Cosa fanno le agenzie serie:

Condividono con te un prospetto scritto di obiettivi numerici concreti. Definiscono i KPI (Key Performance Indicator) e i modi strategici per raggiungerli. Ti avvisano che il marketing è una scienza in continua evoluzione e che si muove per test ripetuti, senza venderti “fuffa”!

 

2. OBIETTIVI UTILI PER TE

L’utilizzo dei social per fare comunicazione d’azienda è arrivato da poco ma ha già contribuito a mietere vittime.
I social sono uno strumento potentissimo per poter parlare in modo diretto ai tuoi clienti, sapere cosa ne pensano e attivare con loro un dialogo.

La potenza dei social passa anche dal fatto che hanno dei sistemi di misurazione integrati (numero di follower, di like, di condivisioni…) ma non tutti questi valori sono REALMENTE UTILI a te e al tuo business.

Noi gente strana li chiamiamo “vanity metrics”, cioè misure della vanità di un brand!
Perché? Perché non sempre 100.000 followers si traducono in buoni fatturati.

Cosa fanno i fuffaroli:

Ti raccontano di quanti like avrai, di quante views farà il tuo video, diventando virale. Di quanti follower in più avrai rispetto al tuo competitor.
Insomma, alimentano il tuo ego invece che il tuo conto in banca.

Cosa fanno le agenzie serie:

Individuano dei KPI (Key Performance Indicator): cioè analizzano puntualmente il tuo business per sapere quali sono gli obiettivi che servono davvero a te per crescere come imprenditore e far crescere il tuo business.

 

3. DISPONIBILITÀ E CHIAREZZA

Un altro requisito fondamentale è la disponibilità del fornitore di rispondere alle vostre domande.

È lecito che, approcciandovi ad una nuova materia ed investendoci del denaro, abbiate dei dubbi o vogliate capire meglio alcune dinamiche: il fornitore è tenuto a rispondere alle vostre richieste spiegandovi quanto necessario in modo semplice e chiaro.

ATTENZIONE PERÒ: il nostro lavoro è fatto di molti tecnicismi e di attività estremamente complesse imparate in anni di studio e lavoro, quindi sarà molto difficile per voi capire tutto ciò che vi verrà spiegato, ma è normale e giusto così. L’importante è che dall’altra parte vi sia la volontà di “rendervela facile” e quindi si instauri un rapporto di fiducia che in questo campo è imprescindibile.

Cosa fanno i fuffaroli:

Usano parole straniere, sigle incomprensibili e linguaggi tecnici sconosciuti ai non addetti ai lavori senza spiegartene né il significato né l’utilità in termini strategici. O ancora peggio non rispondono, non si fanno trovare oppure rispondono in maniera vaga e confusa.

Cosa fanno le agenzie serie:

Ti aiutano a capire quello che faranno con parole semplici e chiare. Sanno che è necessario che il cliente dia fiducia al loro lavoro – fatto da molti tecnicismi – e fanno in modo di conquistarsela, questa fiducia.

Sono disponibili e rispondono ad ogni quesito o dubbio con competenza e prontezza.

 

4. TRASPARENZA

Un altro requisito importantissimo è che vi sia massima trasparenza nella condivisione dei dati, soprattutto quando si ha a che fare con campagne pubblicitarie sui social network o su Google.

L’agenzia o il professionista in questione, se lavora seriamente, è tenuto se non OBBLIGATO a condividere periodicamente le statistiche e i dati del lavoro che sta svolgendo. Non solo: è anche tenuto ad autorizzarvi l’accesso agli strumenti da lui/loro utilizzati per poter verificare in ogni momento il corretto svolgimento delle attività.

Citiamo questo aspetto perché quasi sempre ci troviamo di fronte clienti che non hanno idea di come accedere a strumenti di lavoro fondamentali, i cui accessi sono stati creati dal fornitore e poi, al termine della collaborazione, mai comunicati al cliente.

Cosa fanno i fuffaroli:

Attivano tutti i vostri siti su spazi di loro proprietà, creano profili social con le mail non di vostra proprietà, usano strumenti a cui non vi danno accesso.

Cosa fanno le agenzie serie:

Vi danno accesso come amministratore o proprietario a tutti questi strumenti:

su Google (per campagne pubblicitarie o per lavorazioni SEO sul sito web):

  • Credenziali Google Account (email e password);
  • Accesso a Google Search Console con livello Amministratore;
  • Accesso a Google Ads con livello Amministratore;
  • Accesso a Google Analytics con livello Amministratore.

su Facebook e/o Instagram:

  • credenziali di accesso al profilo (user e password) se è stato creato dal fornitore;
  • Accesso all’account pubblicitario con livello Amministratore;
  • Accesso al Business Manager come proprietario.

sul sito web:

  • credenziali di accesso al servizio di gestione dominio e hosting (di proprietà del cliente);
  • credenziali di accesso al pannello di modifica del sito web.

 

5. RITORNO DELL’INVESTIMENTO

Quando acquistate un nuovo macchinario, vi aspettate di produrre di più e quindi fatturare di più.
Quando assumete un nuovo collaboratore, vi aspettate che questo aiuti l’azienda a crescere e far aumentare le proprie entrate.
Quando spendete dei soldi in comunicazione, vi aspettate che il vostro brand sia più conosciuto tra i consumatori e le vendite aumentino. O no?

Detto questo poi c’è la questione del PREZZO: beh, qui la valutazione si fa più complessa perché dipende non solo da i servizi che vi sono stati venduti, ma anche dall’esperienza del fornitore o della sua struttura aziendale (numero di persone che lavorano sul vostro progetto), dalla sua conoscenza del vostro settore specifico, dalla complessità dell’obiettivo fissato….e da tante altre variabili. Ma cerchiamo di tracciare dei confini:

Cosa fanno i fuffaroli:

Non parlano mai di quanto dovreste tornare in tasca a voi dalla spesa che state sostenendo. Se lo fa, lo fa in modo abbastanza vago e non preciso.

Vi propongono investimenti senza riflettere sulla loro sostenibilità e/o sulla loro effettiva necessità rispetto alla vostra specifica realtà.

Cosa fanno le agenzie serie:

Vi spiegano cos’è il ROI (=ritorno dell’investimento) e vi aiutano a misurarlo e tenerne traccia. Definiscono insieme a voi un ROI accettabile, per far sì che la comunicazione sia un VERO INVESTIMENTO e non soldi a perdere.

 

Ciò che vi consigliamo di fare è di rapportare l’investimento che state sostenendo (o avete sostenuto) ai risultati ottenuti, e di valutare quindi se i 5 punti elencati sono stati rispettati tutti o in parte.

 

Se vi rendete conto di aver sostenuto un investimento elevato (indicativamente dai €5000 in su nell’ultimo semestre) a fronte di risultati quasi vicini allo zero, allora è necessario approfondire la questione e capire a che punto sorge il problema.

 

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